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Una fedele fotografò le persone intorno a Swami Roberto.
«Feci una foto del nostro gruppo. Nella foto sviluppata
c’era sì il gruppo ma anche due angioletti.» (Nella Colaianni) |
«La sera del 31 ottobre, alle ore 22, durante la fiaccolata mentre si cantava il Salve Regina, ostacolati da persone che ci dicevano di andare via e di smettere di pregare, ho sentito, tutto ad un tratto, come un fruscio di vento.
La mia amica Maria mi dice: “Nella, c’è la Madonna.”
Allora io guardo la statua dell’Immacolata… non mi rendevo conto… invece ho visto Lei in cielo.
Tutta bianca, con la corona e con le braccia aperte, che ci avvolgeva sotto al suo velo bianco. Il bordo del vestito era dorato: davanti a tanto splendore sono rimasta senza parole.
Mi guardavo attorno… erano tutti in ginocchio… chi la supplicava, chi piangeva, chi gridava, chi diceva: “Mamma, stai con noi, non andare via”».
A sua insaputa, qualche ora prima la signora Colaianni era stata protagonista anche di un’altra particolare manifestazione, immortalata nella foto che si vede qui sopra:
«Feci una foto del nostro gruppo. Nella foto sviluppata c’era sì il gruppo, ma anche due angioletti».
Luciano Visintin, giornalista del Corriere della Sera, qualche tempo dopo scrisse un articolo intitolato «Il ragazzo che ha gli angeli sulle spalle», nel quale si legge tra l’altro:
«Durante la sua predicazione (la recita del rosario, con lui, supera sempre l’ora e mezzo) c’è gente che giura di vedere angeli posarsi sulle sue spalle. Si dice poi di un giovane vicentino malato di cancro, alla cui madre Casarin aveva insegnato semplicemente a pregare: la guarigione arrivò automaticamente.
Ma si raccontano anche “miracoli” minori, come quello toccato a una donna che da un anno soffriva di cefalee e alla quale Roberto pose le mani sul capo: la malata provò la sensazione di esser scossa da un martello pneumatico, ma il giorno dopo era guarita».
(Luciano Visintin, Corriere della Sera del 26 giugno 1984)