
Mi ricordo quel giorno in cui partecipai alla veglia di preghiera che Swami Roberto guidò nel palasport di Dueville, in provincia di Vicenza, il 29 giugno 1991.
Prima che la preghiera iniziasse, Roberto mi passò vicino e mi disse: “Guarda un po'... c'era uno di Torino che doveva portare la croce, ma non lo vedo”... e mi guardò qualche momento, prima di andare a prepararsi.
“Perché io?” dissi...
“Devi portare la croce della
processione che si farà all'interno del Palazzetto dello Sport”.
“Ma allora”... dissi fra di me...
“Quello che doveva venire da Torino... adesso sono io”....
Andai in camerino in disparte e mi
dissero:
“Rino, guarda, questa è la croce”.
Sarà stata circa un metro di legno
secco, e uno mi disse: “non avrai problemi a portarla”.
Ed io risposi: “così leggera, potrei
portarla per un giorno”.
Presi la croce e incominciammo a
fare la processione.
Per un po' di tempo tutto andò bene,
per il meglio.
Ad un certo punto, mi accorgevo che
incominciava a pesare, ed eravamo a un quarto di giro... e più si
andava avanti, più pesava... e non sapevo più come fare.
Allora incominciavo a passare la mano
destra sopra la sinistra... dopo la sinistra sopra la destra... e
incominciavo a sudare.
Ad un certo punto ho cominciato a
pensare: “Gesù... non ti sarai messo anche tu sopra la croce...”
A momenti mi veniva la voglia di
lasciarla, e mi dicevo che figura avrei fatto di fronte a tutta
quella gente...
Mi guardavo d'intorno se vedevo
qualcuno per poter passargliela, ma tutti erano dietro di me.
Più avanti ancora incominciavo a
barcollare, e mi dicevo: “non ce la faccio... non ce la faccio ad
arrivare alla fine”.
Quando finalmente deposi la croce... ve lo
confermo... non avevo più braccia ne' gambe... ed ho esclamato:
“Non ce la facevo proprio più... e
pensare che io faccio il muratore, e prendo i sacchi di cemento di 50
Kg come fossero delle foglie, ed ho una muscolatura da atleta”...
Ricordo che Rino incontrò Swami subito dopo la veglia per salutarlo, e Roberto gli disse: «Allora, Rino, hai sentito come pesa la Croce?». E Rino, rimanendo di stucco, rispose: «Sì, Roberto, te me ghe fato un bel scherso! Adesso go' capio che roba grande me xe capità stasera (Sì, Roberto, mi hai fatto un bello scherzo! Adesso ho capito che cosa grande mi è successa stasera)».
(ramia Giancarlo)