27 feb 2018

Per chi crede, Dio provvede

Oggi vi racconto un fatto accaduto ai miei due cognati Gino e Giuseppe Mosele, che insieme alle rispettive mogli, Lidia e Bertilla Graser, seguono Swami Roberto da oltre trent’anni.
Questi miei cognati hanno un uliveto posto in un terreno collinare che si trova a Grancona, in provincia di Vicenza.
I primi mesi del 2014 furono piovosi in modo molto superiore alle medie stagionali, e l’eccezionalità di questo fenomeno climatico provocò gravi difficoltà a tutto il settore dell’agricoltura, compromettendo molti raccolti.
Quell’anno gli uliveti furono danneggiati dalle piogge eccessive verificatesi durante l'allegazione delle olive… cioè nella fase della fioritura, quando inizia a formarsi il frutto… al punto che grandi quantità di olive si staccavano dalla pianta e cadevano a terra ancor prima della fase di ingrossamento.
Oltre alla scarsità di frutti raccolti, in quella stagione c’era anche il problema di un’infestazione da parte della “mosca dell’ulivo”, che quando intaccava le olive le rendeva inservibili per la spremitura, perché il frantoio proprio le rifiutava.
Come fanno sempre, anche quell’anno le famiglie dei miei cognati avevano chiesto la benedizione di Swami Roberto sul loro uliveto e… a differenza di numerosi coltivatori della zona che erano stati costretti a rinunciare alla raccolta delle olive… loro, che avevano confidato nell’aiuto di Swami, sono arrivati al momento in cui hanno potuto iniziare a raccoglierle.
Un altro problema si presentava però per il fatto che le piogge erano insistenti e costringevano continuamente ad interrompere il lavoro: anche se magari si trattava soltanto di un acquazzone di un’ora, tanto bastava perché la pianta bagnata rendesse poi impossibile proseguire la raccolta.
Mi ricordo che Lidia, Bertilla e i miei cognati non si sono persi d’animo: hanno elevato una preghiera a Swami confidando nell’aiuto necessario per proseguire nella raccolta e, in particolare, mi ricordo Lidia che ripeteva fiduciosa: «Noi abbiamo chiesto la benedizione di Swami e dunque, a differenza degli altri che hanno desistito, possiamo proseguire».

Anch’io ero presente alla raccolta perché, per l’occasione, ero andato a dar loro una mano e… posso proprio testimoniarlo… dopo quella loro richiesta di aiuto ha smesso di piovere… giusto per il tempo necessario a raccogliere tutte le olive.
Neanche a dirsi… proprio quando abbiamo tirato giù dal trattore l’ultima cassetta di olive, per metterla al riparo nel portico, hanno cominciato a cadere le prime gocce ed è tornata la pioggia… ed anche quello è stato per loro un segno, a dimostrazione che gli era stato permesso di portare a termine quel lavoro.
Quando poi i miei cognati hanno portato il raccolto nel solaio, si sono subito resi conto che, nonostante le condizioni climatiche molto sfavorevoli di quell’annata, la quantità di olive prodotte era stata veramente buona ma… la sorpresa più grande l’hanno poi avuta quando hanno portato le loro olive al frantoio:
La qualità dell’olio uscita dalla spremitura è stata di molto superiore a quella dei pochi altri agricoltori che erano difficoltosamente riusciti a raccogliere quantità ridotte di olive, tant’è vero che… a fronte di una resa media del 6% (6 kg di olio ogni 100 kg di olive)… il raccolto dell’uliveto dei miei cognati è arrivato ad una resa del 13%.
Chi si è stupito più di tutti è stato il tecnico del frantoio, il quale ha detto: «È una sorpresa che mi ritrovo, perché con tutte le altre spremiture non ho raggiunto questo risultato».
Anche gli altri produttori della zona, che portano le olive allo stesso frantoio, sono rimasti molto sorpresi. I loro uliveti si trovavano sullo stesso tipo di terreno di quello dei miei cognati… per cui si chiedevano: «Ma come avete fatto voi ad avere un risultato così?»
I miei cognati rispondevano che tutto era dovuto alla benedizione di Swami Roberto, che loro richiedono sempre… e all’udire queste parole gli altri coltivatori rimanevano sbalorditi e anche, in un certo senso, sconcertati… perché sappiamo che al giorno d’oggi non c’è più nessuno che pensa a far benedire i terreni da coltivare, come era invece d’uso negli anni della mia infanzia quando c’erano le famose rogazioni… che adesso non ci sono più.
Lidia, Bertilla e i miei cognati Gino e Giuseppe hanno testimoniato a tutti come sia stata la benedizione di Swami a consentire loro di portare a termine il raccolto di quella stagione e poi anche di conseguire quello straordinario risultato nella spremitura.
Eh sì… è proprio il caso di dire: «Per chi crede, Dio provvede».
Quel raccolto è stato per loro una provvidenza grande… grazie alla benedizione di Swami.