10 gen 2018

Ma se è sorda, come fa a sentire? ...

Quando Swami venne nella chiesetta di San Rocco (a Trissino, in provincia di Vicenza) c’era una folla ad attenderlo.
In quegli anni nessun avvenimento in paese aveva attirato così tanta gente come quell’incontro di preghiera con Swami.
Ricordo che c’è stato questo fatto straordinario. Alla preghiera partecipava anche una giovane donna di circa trent’anni, sorda e quasi muta dalla nascita… dico quasi muta perché purtroppo con la sua bocca emetteva solo dei suoni, e non delle parole. Io la conoscevo e avevo uno zio col suo stesso problema.
Soltanto chi ci viveva insieme riusciva a comprendere cosa volevano dire, con quei suoni incomprensibili. In più lei era anche completamente sorda dalla nascita.
Questa ragazza avrebbe desiderato tanto venire da Swami con il pullman che organizzavo, anche perché aveva due amiche vicine di casa che partecipavano sovente a questi pellegrinaggi.
Perciò, quando venne a sapere che Swami Roberto sarebbe venuto a San Rocco, in quella piccola chiesetta in mezzo alla campagna che distava meno di un chilometro da casa sua, lei chiese alle due amiche vicine di casa di accompagnarla.

Pensate che a un certo punto questa ragazza, che era in mezzo alla folla, fece capire alle amiche, gesticolando ed emettendo dei suoni… di cui loro comprendevano il significato, perché la conoscevano da sempre… ebbene,  lei fece capire alle amiche questo:
«Che bella voce che ha Roberto, che belle parole che dice».
Sì, certo! – dissero loro, ma senza prestarle troppa attenzione, perché erano prese da ciò che Swami stava dicendo.
Poco dopo le sue amiche, si guardarono in faccia stranite, e si dissero l’un l’altra: «Ma se è sorda… come fa a sentire la voce di Roberto?!»
Allora le chiesero se lo sentiva davvero. Per tutta risposta lei si sforzò di esprimere a modo suo le parole che stava sentendo in quel momento. Immaginate la commozione e la gioia che provarono in quel momento.